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![L'ora d'aria, Paduli BN, marzo 2020. © Salvatore Picciuto.
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L'ORA D'ARIA | Salvatore Picciuto
intro • bio
L’ora d’aria è quella concessa in spazi comunque limitati e sorvegliati ai detenuti nelle carceri. Durante la pandemia intere nazioni sono finite agli arresti domiciliari, ma l’ora d’aria non è stata concessa a tutti durante il lockdown. Il permesso di uscire è stato riservato a una persona per nucleo familiare solo per ragioni urgenti e inevitabili o ai proprietari di animali domestici. La passeggiata quotidiana con il cane ha costituito quindi per alcuni lasciapassare per una passeggiata nel raggio di poche centinaia di metri dalla propria abitazione. Un’estensione del proprio spazio quotidiano e al tempo stesso una delimitazione ben precisa dell’estensione del proprio mondo raggiungibile.
In queste evasioni notturne autorizzate il paesaggio noto di un piccolo centro si trasforma anche per effetto del buio in qualcosa di alieno che testimonia l’arresto delle normali routine quotidiane, la segnaletica stradale orizzontale con il suo stop destinato a regolare il traffico diventa simbolo di una situazione di arresto della normalità. I cumuli di imballaggi nonostante l’eccezionalità della situazione, ricordano e denunciano l’invecchiamento della popolazione residente rivelando implicitamente il progressivo spopolamento della provincia che affligge il sud. I tavolini e le sedie dei bar sono accatastati al buio sui marciapiedi. Normalmente a quest'ora i clienti si accalcavano cementando il tessuto sociale, ora sembrano quasi dei fantasmi emersi da un tempo che sembra un ricordo lontano anche se sono passate solo poche settimane da quando la vita è stata sospesa. L’orologio sulla strada principale, davanti al Comune scandisce un tempo fermo e consegna alla fotografia la memoria di una contestualizzazione diacronica.
La pandemia, la quarantena hanno colpito ovunque dalle grandi città ai piccoli centri, ma dove il flagello non si è tradotto in strage, questi sono stati dimenticati dalla cronaca. Eppure a anche a Paduli in provincia di Benevento si è vissuto quotidianamente in attesa dell’ora d’aria.
Sandro Iovine
Il progetto con la sezione e il testo dell'autore sono disponibili all'indirizzo
www.salvatorepicciuto.it/l_ora_d_aria-r13334
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L’ora d’aria è quella concessa in spazi comunque limitati e sorvegliati ai detenuti nelle carceri. Durante la pandemia intere nazioni sono finite agli arresti domiciliari, ma l’ora d’aria non è stata concessa a tutti durante il lockdown. Il permesso di uscire è stato riservato a una persona per nucleo familiare solo per ragioni urgenti e inevitabili o ai proprietari di animali domestici. La passeggiata quotidiana con il cane ha costituito quindi per alcuni lasciapassare per una passeggiata nel raggio di poche centinaia di metri dalla propria abitazione. Un’estensione del proprio spazio quotidiano e al tempo stesso una delimitazione ben precisa dell’estensione del proprio mondo raggiungibile.
In queste evasioni notturne autorizzate il paesaggio noto di un piccolo centro si trasforma anche per effetto del buio in qualcosa di alieno che testimonia l’arresto delle normali routine quotidiane, la segnaletica stradale orizzontale con il suo stop destinato a regolare il traffico diventa simbolo di una situazione di arresto della normalità. I cumuli di imballaggi nonostante l’eccezionalità della situazione, ricordano e denunciano l’invecchiamento della popolazione residente rivelando implicitamente il progressivo spopolamento della provincia che affligge il sud. I tavolini e le sedie dei bar sono accatastati al buio sui marciapiedi. Normalmente a quest'ora i clienti si accalcavano cementando il tessuto sociale, ora sembrano quasi dei fantasmi emersi da un tempo che sembra un ricordo lontano anche se sono passate solo poche settimane da quando la vita è stata sospesa. L’orologio sulla strada principale, davanti al Comune scandisce un tempo fermo e consegna alla fotografia la memoria di una contestualizzazione diacronica.
La pandemia, la quarantena hanno colpito ovunque dalle grandi città ai piccoli centri, ma dove il flagello non si è tradotto in strage, questi sono stati dimenticati dalla cronaca. Eppure a anche a Paduli in provincia di Benevento si è vissuto quotidianamente in attesa dell’ora d’aria.
Sandro Iovine
Il progetto con la sezione e il testo dell'autore sono disponibili all'indirizzo
www.salvatorepicciuto.it/l_ora_d_aria-r13334
Salvatore Picciuto è nato a Benevento nel 1980. Si laurea in ingegneria informatica presso l'Università degli Studi del Sannio con una tesi in Tecnologie Software per il web. Da sempre interessato al mondo della fotografia e in particolare della sua presenza sul web, nel 2010 avvia il progetto powered by
L'ora d'aria, Paduli BN, marzo 2020. © Salvatore Picciuto.
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