«
<
>
![Regimentazione delle acque del torrente Brana, PT, 2015. © Gianluca Sgrilli.]()
6 / 11
enlarge
slideshow
I MIEI 4000 | Gianluca Sgrilli
intro • bio
Il titolo potrebbe richiamare contesti montani e difficoltà ascensionali, ma in realtà allude a quelle distanze che si percorrono ogni giorni per raggiungere il lavoro, fare la spesa. Le distanze in cui si dispiega una vita, scalate orizzontali in solitaria, piccole sfide con questo piccolo mondo, circoscritto dall’azioni che governano il vivere comune. Battaglie che spesso e non senza piacere casi accorge di aver vinto a fronte della sorpresa degli... indigeni nei cui occhi si può leggere la sorpresa quando si trovano davanti i paesaggi che anche loro vedono tutti giorni, ma filtrati attraverso gli occhi ardenti di passione dello scalatore.
La passione per la fotografia si è accesa con una Bencini Comet da quattro o cinquemila lire, comprata da mio padre per immortalare le solite ricorrenze della famiglia. A me però non interessavano i propositi del babbo, sistematicamente disattesi al momento di ritirare le stampe. Di fronte ai miei soggetti insoliti, la domanda era sempre la stessa: «Ma che ci trovi?»
Mi ricordo di un paracarro in pietra mezzo rotto e tutto storto, ghermito da lunghi fili d’erba. Mi fermavo spesso a osservarlo dalla mia cameretta, in tutte le stagioni, a tutte le ore, con la pioggia o con il solleone. Ma che ci trovavo? La solitudine, ci vedevo, la vera solitudine, quella assoluta delle cose, quelle che non consideriamo, quelle ovvie che sono sempre lì, quelle che lo sguardo attraversa senza vederci niente.
E ho continuato con questo intento volendo bene alla fotografia e a quella scatoletta di plastica con l’obiettivo di plastica che il babbo mi aveva affidato per tramandare ai posteri le vicende del casato, ma che al suo figliolo è servita per sentirsi meno solo...
Gianluca Sgrilli
powered by
Il titolo potrebbe richiamare contesti montani e difficoltà ascensionali, ma in realtà allude a quelle distanze che si percorrono ogni giorni per raggiungere il lavoro, fare la spesa. Le distanze in cui si dispiega una vita, scalate orizzontali in solitaria, piccole sfide con questo piccolo mondo, circoscritto dall’azioni che governano il vivere comune. Battaglie che spesso e non senza piacere casi accorge di aver vinto a fronte della sorpresa degli... indigeni nei cui occhi si può leggere la sorpresa quando si trovano davanti i paesaggi che anche loro vedono tutti giorni, ma filtrati attraverso gli occhi ardenti di passione dello scalatore.
La passione per la fotografia si è accesa con una Bencini Comet da quattro o cinquemila lire, comprata da mio padre per immortalare le solite ricorrenze della famiglia. A me però non interessavano i propositi del babbo, sistematicamente disattesi al momento di ritirare le stampe. Di fronte ai miei soggetti insoliti, la domanda era sempre la stessa: «Ma che ci trovi?»
Mi ricordo di un paracarro in pietra mezzo rotto e tutto storto, ghermito da lunghi fili d’erba. Mi fermavo spesso a osservarlo dalla mia cameretta, in tutte le stagioni, a tutte le ore, con la pioggia o con il solleone. Ma che ci trovavo? La solitudine, ci vedevo, la vera solitudine, quella assoluta delle cose, quelle che non consideriamo, quelle ovvie che sono sempre lì, quelle che lo sguardo attraversa senza vederci niente.
E ho continuato con questo intento volendo bene alla fotografia e a quella scatoletta di plastica con l’obiettivo di plastica che il babbo mi aveva affidato per tramandare ai posteri le vicende del casato, ma che al suo figliolo è servita per sentirsi meno solo...
Gianluca Sgrilli
Gianluca Sgrilli vive a Pistoia e lavora come dipendente nel settore dell'artigianato del legno da quando aveva quindici anni. Ha iniziato a fotografare molto presto e, anche se con qualche interruzione,la passione si è rinnovata nel tempo riesplodendo negli ultimi quattro o cinque anni. Dedica la maggior parte del suo tempo libero a cercare di saziare la sua fame del fotografo intento a dimostrare che ovunque si può trovare del bello se si riesce a non lasciarsi distrare dai tanti specchietti per allodole che la società contemporanea propone e impone.powered by
Regimentazione delle acque del torrente Brana, PT, 2015. © Gianluca Sgrilli.
