DISAPPEAR | Domenico Scarano
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Il progetto nasce da un album fotografico ritrovato tra i rifiuti, appartenuto a una coppia vissuta in provincia di Bergamo. Le fotografe vi compaiono in ordine cronologico; prima le foto di lei (1915-1965), poi le foto di lui (1922-1960), e infine le foto della coppia (1947-1965).
Un album come questo, fino all'avvento della fotografa digitale, era presente in tutte famiglie. In esso venivano raccolte tutte le stampe fotografiche che rappresentavano i momenti speciali da ricordare e tramandare. Un genere di fotografa privato, destinato a se stessi, alla cerchia di familiari e agli amici più intimi, senza tralasciare un'inconscio desiderio di immortalità. Nel momento in cui un album viene distrutto, si condannano all'oblio le persone che vi sono ritratte.
Lo scopo del progetto è quello di suggerire una riflessione sulla scomparsa degli album familiari, come memoria collettiva, appresentata dalla cancellazione di Clelia e Giancarlo.
Domenico Scarano
un progetto di
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Il progetto nasce da un album fotografico ritrovato tra i rifiuti, appartenuto a una coppia vissuta in provincia di Bergamo. Le fotografe vi compaiono in ordine cronologico; prima le foto di lei (1915-1965), poi le foto di lui (1922-1960), e infine le foto della coppia (1947-1965).
Un album come questo, fino all'avvento della fotografa digitale, era presente in tutte famiglie. In esso venivano raccolte tutte le stampe fotografiche che rappresentavano i momenti speciali da ricordare e tramandare. Un genere di fotografa privato, destinato a se stessi, alla cerchia di familiari e agli amici più intimi, senza tralasciare un'inconscio desiderio di immortalità. Nel momento in cui un album viene distrutto, si condannano all'oblio le persone che vi sono ritratte.
Lo scopo del progetto è quello di suggerire una riflessione sulla scomparsa degli album familiari, come memoria collettiva, appresentata dalla cancellazione di Clelia e Giancarlo.
Domenico Scarano
Domenico Scarano A partire dagli anni '90 collabora con gruppi artistici dell'area di Saronno. Nel 1993 è premiato per il lavoro La mia guerra, esposto a Journée de la Photographie de Gordes nel 2005. Nel 2008 segnalazione miglior ritratto al concorso Città di Mortara, e nel 2014 il primo premio per il concorso Lugano-Tesserete. Nel 2016 espone nella prima personale in Svizzerae e nel 2017 pubblica il libro Border[line]. Nello stesso anno partecipa alla Biennale dell'Immagine di Chiasso. Vive e lavora come artista e fotografo nel Canton Ticino. un progetto di
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